I miei primi 3 mesi di vita belga

Sono passati 3 mesi dal mio nuovo inizio in questa nuova nazione. 3 mesi di scoperte, challenge, momenti di smarrimento, lavoro e tanto da fare. Mi ricordo bene il momento in cui ho ricevuto questa proposta di lavoro: ero in Germania, al lavoro in universita’, ed era passato solo un giorno dal colloquio che avevo fatto qui in azienda. Era mattina, ed arrivo’ una di quelle telefonate che difficilmente si dimenticano:

“Tra poco i manager decideranno chi prendere e devo dirti che la tua application sembra davvero in una buona posizione”

Inutile da dirsi che la mia giornata lavorativa fini’ in quel momento, che tutta la concentrazione se ne era andava via per prendere il posto dell’eccitamento, quello che non riesci a contenere e per cui correresti in giro come una pazza.

E poi, dopo un’ora, la seconda telefonata arrivo’ per davvero:

“TI sto chiamando per farti una proposta, ora ti spieghero’ dettagliatamente l’offerta e poi puoi prenderti il tuo tempo per decidere […]”

“Va bene, ok, accetto la proposta!”

“Ma non ci vuoi nemmeno dormire su una notte??”

“No no!”

E io sono fatta cosi’, mi butto di testa nelle cose, e quando un’idea mi prende, mi convince, mi ispira, non ci penso due volte. Alla fine di quella telefonata non riuscivo davvero ad esprimere la contentezza, tra tutti hanno scelto me, ma chi l’avrebbe mai detto?!?!

Passato l’eccitamento generale, ho iniziato a pensare a cosa avrebbe comportato quella scelta, ai se e ma…

Se il lavoro non mi dovesse piacere…

se vivere a Bruxelles non facesse per me…

e se non dovessi trovare dei nuovi amici, se forse era meglio qui in Germania.. 

e perche’ ritrovarsi sempre da sola, per ricominciare tutto da capo…

I momenti di smarrimento ci sono stati, quelli in cui sarei voluta tornare indietro per rivedere la mia scelta no, presa una strada non cambio idea… Ho lasciato la Germania  consapevole che il mio tempo la’ era finito, che avevo trovato degli amici che non avrei, e non ho, perso per strada, sicura che sarebbe stato difficile, ma certa che anche qui sarebbe potuta essere una grande e piacevole avventura.

Ed e’ proprio questo… un’avventura che amo vivere ogni giorno, in cui inizio ad avere i miei ritmi, le mie abitudini, in cui ho trovato uno spazio mio in cui mi sento a casa. Dove ho conosciuto tante persone ed alcune di queste posso gia’ chiamarle amici. 

La verita’ e’ che qui non manca nulla: lavoro tanto, faccio sport e mi diverto anche di piu’… perche’ trasferirsi in un posto nuovo e’ come la risoluzione dei buoni propositi che si fa a capodanno, delle cose che si vogliono tenere e di cio’ che si vuole cambiare dall’anno precedente. Ecco, io ho fatto lo stesso, ho avuto l’opportunita’ e non me la sono fatta scappare.

E la mia luna di miele con Bruxelles continua…

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